SANGUE NOSTRO

Matinée gratuita riservata alle scuole secondarie di I grado (classi terze) e di II grado (biennio)


Giovedì 21 marzo ore 10

GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO
IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE

Sangue nostro 

di Margherita Asta, Michela Gargiulo, Fabrizio Coniglio
diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessandra Schiavoni

2 Aprile 1985, sono le 8.35 del mattino. La mamma di Margherita, Barbara Asta, sta accompagnando a scuola i figli Giuseppe e Salvatore. Un’autobomba esplode su una strada, vicino Trapani. Il bersaglio dell’attentato mafioso è il giudice Carlo Palermo che stava percorrendo quella stessa strada in quello stesso istante. Il giudice è vivo per miracolo, salvato proprio da quella macchina su cui viaggiavano i fratellini e la mamma di Margherita, che invece muoiono sul colpo. Perché raccontare questa storia? La mafia non è qualcosa di estraneo alla società civile. Troppo spesso valutiamo il fenomeno mafioso come qualcosa che non ci riguarda in prima persona, come un evento sporadico che ha bersagli precisi: giudici, giornalisti o persone che comunque sono viste come nemici dal sistema mafioso. Questa volta no, le vittime passano in quella strada, per caso, come potrebbe fare chiunque. La storia di Margherita Asta, allora solo una bambina e oggi attivista di Libera, con il suo coraggio e la sua forza è un esempio di quanto la mafia sia spietata e violenta, tanto da sterminare una famiglia di innocenti, ma anche di quanta forza possa esserci in un essere umano per continuare a combattere. Con la sua tenacia, Margherita è, infatti, un esempio per tutti noi, di altissimo valore etico e spirituale. Una storia che ha una dimensione epica, come le grandi tragedie greche, che Il nostro Teatro non può non raccontare.