CHIUSA DENTRO

Giornata della Memoria in ricordo delle vittime della Shoah

Venerdì 26 gennaio ore 10
matinée GRATUITA per scuole secondarie di I e II grado

BARBARA CHIESA 
CHIUSA DENTRO

di Barbara Chiesa  testo ispirato al personaggio di Anna Frank
con Carolina Ajmone Marsan, Irene Billet, Valeria Di Paola, Lucrezia Fiaschetti, Mariana Higuita, Sofia Iacuitto, Ilaria Orsi, Alice Piccinino, Chiara Plati, Gabriele Rizzoli, Sofia Valvo
costumi a cura di Mariella D’Amico  
assistente alla regia Cristina Noci
regia Patrick Rossi Gastaldi e Barbara Chiesa

 

Con la gentile autorizzazione e approvazione della Fondazione Anna Frank di Basilea (Svizzera)

 

Chiusa dentro è uno spettacolo nato tre anni fa come laboratorio nella scuola di recitazione Stage Academy diretta da Patrick Rossi Gastaldi. Ispirato al personaggio di Anna Frank, il testo parte dal Diario per esplorare il complesso mondo emotivo e comportamentale dell’adolescenza. Attraverso un’accurata lettura e analisi del testo, dieci adolescenti con una forte passione per il teatro si sono confrontati, hanno condiviso le loro esperienze e immaginato le loro reazioni in una situazione dura e violenta come quella in cui Anna si à venuta a trovare nei quasi tre anni in cui è stata costretta a restare nascosta con la sua famiglia e altre quattro persone in un “alloggio segreto”, prima di essere scoperta e portata in un campo di concentramento. La creatività dei ragazzi si è espressa nella scelta delle pagine del Diario a cui loro si sentivano più vicini e da queste sono partiti per poi far nascere un testo teatrale coinvolgente ed emozionante. Grazie a questa esperienza meravigliosa, hanno attraversato tutti insieme l’arcobaleno degli stati emotivi e degli umori di Anna: la sua forza interiore e di carattere, la sua infinita fiducia nel mondo e nella bontà dell’uomo, nonostante tutto!, la sua vita interrotta sul nascere, le riflessioni mature, i capricci, le insofferenze, le difficoltà, la gioia, la depressione, la scoperta dell’amore, la speranza, la voglia di fare, l’inconsapevolezza della tragica fine.