Teatro Mancinelli Orvieto

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A Christmas Carol (Canto di Natale)

ArTè Stabile di Innovazione

A CHRISTMAS CAROL
Canto di Natale

di Charles Dickens
riduzione e adattamento Alice Spisa e Tiziano Panici  
con Emanuele Avallone, Rosa Diletta Rossi, Daniele Spadaro, Fabio Morgan
scenografie Alessandra Muschella
musiche originali Gabriele Rendina
regia video Riccardo Papa
regia Tiziano Panici
produzione ArTè

Parlando di Dickens viene spontaneo parlare di scena e usare un linguaggio teatrale, perché in lui l'elemento teatrale è fortissimo. Il suo tentativo è quello di mantenere una presa emotiva ininterrotta senza rifiutare alcun mezzo, espediente o improvvisazione, proprio come un attore sulla scena che debba reggere un lungo spettacolo di fronte ad una platea facile a distrarsi.
È proprio quello che accadde il 27 dicembre del 1854 quando per la prima volta lesse in pubblico il Canto in occasione di una serata di beneficenza, dopo aver messo mano al testo originale.
Passaggio che sembrava inevitabile visto che già all'epoca l'opera veniva messa in scena e si moltiplicava impunemente in ogni teatro con risultati che sembra non soddisfacessero affatto l'autore. Ecco perché attraverso i suoi reading Dickens contribuì in ugual modo all'invenzione del Natale e alla battaglia per il diritto d'autore, della quale fu uno dei primi e più energici sostenitori.
Egli facilita il compito di un regista intrepido che tenti di trovare il giusto linguaggio con cui tradurre l'opera letteraria in spettacolo teatrale perché nella sua scrittura la parola precipita immediatamente in sostanze. Dunque l'unica cosa che resta da fare a chi fosse intenzionato a mettere in scena il Canto è abbandonarsi all'emozione di una lettura fatta di inquietudine e commozione dopo aver accettato il fatto che si tratta di una semplice storia di fantasmi e , forse, della storia di Natale più bella che sia mai stata scritta.

In questo libbriccino sullo spirito ho cercato di evocare lo spirito di un'idea che non metta i miei lettori di mal animo con se stessi, fra di loro, con la stagione e con me. Possa esso aleggiare gradevolmente nelle loro case e che nessuno desideri scacciarlo. Il loro fedele amico e servitore,

Charles Dickens
Dicembre 1843