Teatro Mancinelli Orvieto

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Comunicato stampa del 29 settembre 2016

TEATRO LIRICO SPERIMENTALE DI SPOLETO “A. BELLI”

70ma STAGIONE LIRICA SPERIMENTALE 2016
 
LA GRANDE OPERA IN UMBRIA
Bellezza e meraviglia. Tutto reale. Tutto fittizio.

Sabato 1 ottobre ore 20.30 Teatro Mancinelli - Orvieto
UN BALLO IN MASCHERA
Melodramma in tre atti
 
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Antonio Somma
ispirato al romanzo di Eugène Scribe Gustave III ou Le bal masqué
 
Direttore Marco Angius
Regia, scene e costumi Stefano Monti
 
Solisti, Orchestra e Coro del Teatro Lirico Sperimentale

 
Sabato 1 ottobre 2016 alle ore 20.30 i cantanti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” – Teatro Lirico dell’Umbria tornano ad esibirsi a Orvieto al Teatro Mancinelli, nella consueta tappa della tournée regionale.
Fedele alla sua vocazione, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto anche quest’anno propone giovani artisti, nuovi allestimenti e opere conosciute lette in maniera originale. È il caso della messinscena de UN BALLO IN MASCHERA di Giuseppe Verdi, che vede sul podio dell’Orchestra e Coro dello Sperimentale il maestro Marco Angius, diventato negli anni un direttore di riferimento per il repertorio musicale contemporaneo.
 
E proprio qui sta la novità di questa edizione. In questo caso, infatti, Angius dirigerà un’opera di repertorio «perché - afferma - considero Verdi un autore estremamente attuale, un nostro contemporaneo, sia per la ricchezza della drammaturgia che per le invenzioni musicali. Generalmente si attribuiscono ai registi le letture più innovative e spericolate dell’opera lirica mentre su cantanti e direttori grava la cosiddetta tradizione, quasi che l’esistenza di registrazioni del passato costituisca una fonte di autorevolezza indiscussa o comunque ineludibile. Di qui la curiosa schizofrenia interpretativa tipica dei giorni nostri. Dunque, di fronte alle opere del passato vi è da un lato la libertà di scelte dell’interprete, dall’altro un’autenticità solo presunta di intenzioni compositive affidate alla conoscenza della prassi esecutiva dell’epoca».
Ma allo Sperimentale le cose vanno diversamente. «Per fortuna qui al Lirico di Spoleto - continua Angius – si lavora con grande libertà e una speciale complicità delle masse artistiche: ciò conduce a risultati innovativi anche nei titoli che sembrerebbero più legati alla cosiddetta tradizione, appunto. Per me costituisce dunque una grande occasione il potermi confrontare con un compositore come Verdi e con un titolo come questo, perché Un ballo in maschera offre una quantità inesauribile di spunti e implicazioni tutt’altro che scontate o archiviate dalla storia delle sue interpretazioni».
 
Regia, scene e costumi sono affidati a Stefano Monti, che nella sua carriera teatrale, televisiva e cinematografica ha affiancato registi del calibro di Virginio Puecher, Luca Ronconi e Mauro Bolognini.
«“Commedia con lati oscuri”, “il capolavoro del compositore di Busseto”, “il più melodrammatico dei melodrammi”, “esclusivo poema d’amore, e unica opera politicamente reazionaria”. Al di là delle innumerevoli definizioni del Ballo in maschera - scrive Monti - resta il fatto che l’architettura dell’opera è molto bella nella sua semplicità. Assumendo il concetto dello Spazio Scenico come tramite della messa in scena, mi sono accostato a quest’opera verdiana pensando a una struttura dinamica e modulare che si trasformasse, fra un atto e l’altro, in forme e modi diversi ma con una volumetria costante e si completasse, in rapporto alle scene, con altri due elementi, in particolare, le sedie di teatro e alcuni fondali della tradizione pittorica italiana ottocentesca».
 
Per l’opera che ha avuto la sua prima rappresentazione al Teatro Apollo di Roma il 17 febbraio 1859 e che Massimo Mila definisce “il Tristano e Isotta di Verdi”, il cast è formato dai vincitori dei Concorsi Europei di canto dello Sperimentale di Spoleto. E questa non è una novità, anzi una solida tradizione. Anche nel suo 70mo compleanno il Lirico conferma la sua principale missione di sempre, quella cioè di promuovere giovani artisti, accompagnandoli al loro debutto sotto la guida di importanti direttori d’orchestra.
 
Lo spettacolo ha debuttato venerdì 23 al Teatro Nuovo di Spoleto e nelle altre città umbre con grande successo di pubblico prima di giungere a Orvieto.
 
Protagonisti della serata: Sebastian Ferrada (Riccardo), Paolo Ciavarelli (Renato), Samantha Sapienza (Amelia), Rachele Raggiotti (Ulrica), Giulia Mazzola (Oscar), Daniele Antonangeli (Silvano), Massimiliano Mandozzi (Samuel), Davide Procaccini (Tom), Antonio Trippetti (Un giudice), Ivano Granci (Un servo).
 
Prenotazioni e acquisto biglietti: TICKET ITALIA www.ticketitalia.com, rivendite abituali e presso il Teatro Mancinelli (tel. 0763.340493 biglietteria@teatromancinelli.it  www.teatromancinelli.com)