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L'ORA DEL TEATRO
I parte
Sabato 30 settembre ore 21
Alessandro Bergonzoni
di e con A. Bergonzoni regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
E’ un giocoliere delle parole, che tira in aria e riprende sempre in bilico fra reale e surreale. A volte la risata arriva in ritardo perché il ritmo di recitazione è così alto che le battute si rincorrono togliendo il fiato. Bergonzoni ama “il nuovo, l’astruso, l’originale, il curioso”. Questa volta ha costruito uno spettacolo che varia in continuazione e si moltiplica ogni sera, con la provocatoria volontà di spiegare il meno possibile. E’ una ginnastica della mente, e della bocca tesa a rimanere aperta, che lascia stranamente allegri. Il titolo dello spettacolo è un consiglio da non perdere.
Sabato 14 ottobre ore 21
Domenica 15 ottobre ore 17
Luca De Filippo
di Eduardo de Filippo
regia Francesco Rosi
con Luca De Filippo, Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi, Carolina Rosi
Tris di primi: Eduardo, Luca De Filippo, Rosi. Difficile assortire meglio artisti di così alto profilo. “Eduardo sa che il mondo è il luogo dove l’errore umano maggiormente si esplica, -dice di lui Andrea Bisicchia- dove la verità viene facilmente offesa; da questo mondo egli ha tratto il suo repertorio, l’umor comico, che spesso si trasforma in accusa e invettiva”. Luca De Filippo ha esordito in teatro a otto anni, cimentandosi con Pirandello, Pinter, Molière, ma è anche apprezzato regista. Francesco Rosi, aiuto di Visconti, è il regista cinematografico di Salvatore Giuliano, Le mani sulla città, Il caso Mattei. Le voci di dentro tratta di miserie familiari, ipocrisie, cinismo, dove sospetto e discredito reciproci timbrano esistenze molto terrene. Si sorride, con retrogusto amarognolo
Sabato 21 ottobre ore 21
Balletto di Roma
coreografia Fabrizio Monteverde con la partecipazione straordinaria di Monica Perego
Dalla più famosa delle fiabe una mirabolante versione curata nei minimi particolari da Fabrizio Monteverde, uno dei più importanti coreografi italiani. Questa nuova creazione di Cenerentola trae ispirazione dal testo originale dei fratelli Grimm ed è meno edulcorata della versione che ne aveva dato Charles Perrault, la più conosciuta dai lettori. Ma la sorpresa maggiore per il pubblico italiano è costituita da Monica Perego, minuta étoile che ha brillato per un decennio nel Royal Ballet e soprattutto nell’English National Ballet di Londra e nei principali teatri del mondo. Ora è tornata a casa e vuol dimostrare la raffinata tecnica e la rara forza interpretativa che la contraddistinguono. Una gradevole selezione di musiche di Handel e la fusione di Balletto di Roma e di Toscana, con numerosi solisti di qualità, fanno da “sfondo” al sogno di Cenerentola.
Sabato 4 novembre ore 21
Domenica 5 novembre ore 17
Teatro di Roma – Gabriele Lavia
da F. Dostoevskij adattamento di G. Lavia con Gabriele Lavia, Pietro Biondi e Euridice Axen
Dalle sconcertanti strutture polifoniche di Dostoevskij una riduzione teatrale dove Lavia sceglie una recitazione sobria, per delineare l’impiegato inconcludente che è a disagio con sé stesso e in conflitto con la società, dove stenta a trovare un suo ruolo. La psiche umana è passata al setaccio e la tormenta che giace nel “sottosuolo” viene sfiorata dalla sensualità di un possibile amore, che forse non è in grado di realizzare sulla terra, su questa terra. Grottesco, patetico, a tratti comico, il protagonista si macera attorno ai fallimenti che ne costellano l’esistenza, delineando una spietata disamina dei sotterranei dell’anima. Un percorso di grande solitudine con un Lavia inusuale, il preciso Biondi, una erotica Axen.
Sabato 11 novembre ore 21
Domenica 12 novembre ore 17
Glauco Mauri – Roberto Sturno
da F. Dostoevskij adattamento e regia G. Mauri con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Cristina Arnone, Mino Manni, Simone Pieroni, Odoardo Trasmondi
“Studiare la vita degli uomini, ecco il mio primo scopo e divertimento”, diceva Dostoevskij. In Delitto e castigo ci si addentra nella lotta tra bene e male, libertà e arbitrio. Glauco Mauri, uno dei grandi “vecchi” del teatro italiano, ha adattato e messo in scena una versione abbastanza agile, con lo studente Raskolnikov, Roberto Sturno, invischiato in una tematica molto attuale. Il giovane è sospettato fin dall’inizio di un omicidio dal giudice Porfirij, lo stesso, incalzante Mauri. Una delle coppie attoriali più longeve e apprezzate, Mauri-Sturno, si cimenta nella riduzione dell’opera di uno dei più importanti artisti russi. Leonid P. Grossman, il massimo studioso di Dostoevskij, ha scritto che l’autore ha creato “una pagina nuova, veramente geniale nella storia del romanzo europeo”.
Sabato 18 novembre ore 21
Domenica 19 novembre ore 17
Vincenzo Salemme
scritto, diretto e interpretato da V. Salemme
con Vincenzo Salemme, Domenico Aria, Antonella Elia, Roberta Formilli, Massimiliano Gallo, Antonio Guerriero, Biancamaria Lelli, Marcello Romolo
Sabato 25 novembre ore 21
Domenica 26 novembre ore 17
OMAGGIO A DARIO FO
Gli 80 anni di un Nobel
Mario Pirovano
testo e regia Dario Fo con Mario Pirovano
Johan Padan, uomo delle montagne, si ritrova in nave per sfuggire all’Inquisizione veneta e si spinge con i marinai di Colombo fin nelle Indie. Fatto prigioniero si salva, diventando “figlio del sole e della luna”. Nella frenesia di colori e immagini si susseguono colpi di scena a non finire con il gusto satirico che contraddistingue l’autore. Per venti anni fatto fuori dalla Rai, Fo ha portato i suoi spettacoli in luoghi non usuali, insieme a Franca Rame e la compagnia La Comune. Nella motivazione al Nobel assegnatogli nel ’97, si sottolinea il suo impegno civile capace di dar voce ai più deboli. Un allievo, Pirovano, al cospetto di un maestro, Dario Fo.
Domenica 3 dicembre ore 17
Arnoldo Foà – Erica Blanc
di Ernest Thompson traduzione e adattamanto Nino Marino regia Maurizio Panici con Arnoldo Foà, Erica Blanc, Loredana Giordano, Valerio Santoro
Tre premi Oscar nella versione cinematografica, Henry Fonda e Katharine Hepburn protagonisti. Alla vigilia degli ottanta anni un professore in pensione ospita figlia e nipote nella sua villa nel New England. Il loro affetto sarà contrappuntato dal contrasto di linguaggi e vedute. Mondi a confronto, sentimenti forti, psicanalisi spicciola caratterizzano un testo che mette il dito all’interno della famiglia e fa riflettere sul rispetto e la gratitudine che dovremmo alle “vecchie” generazioni. Ma anche un bambino che apre gli occhi a mamma e nonno. Questo racchiude lo spettacolo, in una prova d’interpreti per Foà, attore con Visconti, Squarzina, Fersen, novantenne, Erica Blanc, esperta signora del palcoscenico, e il giovanissimo Valerio Santoro.
Sabato 9 dicembre ore 21
Franco Oppini – Nini Salerno – Barbara Terrinoni
di Neil Simon regia Alessandro Benvenuti con Franco Oppini, Nini Salerno, Barbara Terrinoni
Sophie, “una ragazza estremamente dotata dal collo in giù…”, irrompe nella vita degli squattrinati Andy e Norman mettendoli in crisi. I due amici prendono di mira usi e costumi tipicamente americani collaborando a una rivista indipendente, ma lei ne è profondamente intrisa, li condivide quanto loro li detestano e stigmatizzano. Sarà crisi che gambe lunghe e sentimenti acuiranno, ma Sophie non è una vincente, come del resto Norman, lo scrittore e Andy, il produttore. Neil Simon è un maestro della commedia dove battute irresistibili ed episodi spassosi si susseguono. Si arriverà a un lieto fine meritato, ma non senza colpi di scena che sveleranno le nevrosi dell’uomo contemporaneo, la solitudine esistenziale, la fragilità di rapporti che si è tessuto intorno. Ben diretti Oppini e Salerno, avvenente la Terrinoni, in un cocktail effervescente di largo effetto.
Sabato 16 dicembre ore 21
Domenica 17 dicembre ore 17
Enrico Brignano
di E. Brignano, M. Scaletta con Enrico Brignano e Simona Samarelli, le soliste Dalia Frassanito Manuela Galgani, Giovanna Gallorini, Chiara Rosignoli, Carla Tombesi i solisti Arduino Bertoncello, Christian Di Maio, Alessandro Foglietta, Luigi Fortunato regia E. Brignano
Corpo di ballo, orchestra dal vivo, comici in campo. Grande spiegamento di forze come non accadeva dai tempi della “rivista”. Brignano naviga come un naufrago da par suo tra onde magnetiche, diluvi di cifre, codici a “sbarre” che imprigionano cuore e anima. Tenero e pungente si lancia come Don Chisciotte contro tutto questo universo saturo, con ironia e proverbiale comicità. L’uomo smarrito di fronte a certe enormità si ritrova facendo spettacolo, a tutto tondo, cucendo insieme bellezza, ironia, qualità. Avrà di fronte una musa ispiratrice che potrebbe creare stupore in sala e il classico “Oooooooh”.
Domenica 17 dicembre, ore 21 SALA DEL CARMINE
BALLET 2006
Déjà Donné
coreografia e regia Lenka Flory & Simone Sandroni con Pietro Micci e Simone Sandroni
Danza e teatro si fondono nella bizzarra storia di un impresario teatrale, Piotr, e del suo spettacolo, un enorme carrozzone con danzatrici esotiche, cantanti, cantastorie, inquietanti attrici e molto di più. I due artisti in scena tessono linguaggi diversi per raggiungere un mondo straordinario e stravagante, che la fantasia e il bisogno di avventura rendono “palpabile”. La compagnia di danza contemporanea Deja Donné, fondata da Lenka Flory (Cechia) e Simone Sandroni (Italia) ha lavorato con danzatori e artisti provenienti da tutta Europa, Giappone e USA, creando spettacoli che sono stati ospiti di prestigiosi festival internazionali. La loro cifra, esplosiva, esilarante, esce dai canoni tradizionali per trasmettere emozioni profonde, durature.
II parte
Domenica 21 gennaio ore 17
Valerio Mastandrea
Migliore
scritto e diretto da Mattia Torre
con Valerio Mastandrea
Uomo che entra in crisi profonda, Alfredo è uno come tanti, buono, che realizza con la sua associazione laboratori sui dolci e sul pane. Ha piccole paure e leggeri problemi di salute, ma un drammatico incidente lo trasforma. Diviene “immorale, cattivo, cinico, infido, molesto”, come dice il critico teatrale de La Repubblica Rodolfo Di Giammarco che vede un Mastandrea “bravissimo. Una prestazione da futuro De Niro”. Alfredo viene assolto da un reato del quale è colpevole e del quale sente la colpa, ma il cambiamento in peggio gli apre improvvisamente le porte del successo. Comico e terribile atto d’accusa contro una società che premia i cattivi, e soprattutto contro coloro che ne subiscono la fascinazione e li lasciano passare.
Domenica 28 gennaio ore 17
Maurizio Scaparro - Pino Micol – Augusto Fornari
Don Chisciotte Frammenti di un discorso teatrale
da M. de Cervantes adattamento R. Azcona, T. Kezich, M. Scaparro regia Maurizio Scaparro
con Pino Micol, Augusto Fornari, Marina Ninchi, Fernando Pannullo, I Pupi dei figli d’Arte Cuticchio – F. Verna Cuticchio, F. Bottai, S. Caudullo, V. Cucci, G. Miale, D. Di Diego (chitarra), T. Di Giuseppe (flauto), D. Mancini (violino)
Ancora oggi Don Chisciotte rappresenta “la solitudine crescente del diverso, del ‘pazzo’, del sognatore, dello scienziato, del poeta, e di chiunque tenti di sfuggire all’omologazione del pensiero e dei sentimenti”, dice il regista Maurizio Scaparro. La sua scelta vincente consiste nell’ambientare alcune delle utopie carnevalesche del protagonista in un vecchio, cadente teatro, dove sopravvive un nudo palcoscenico e qualche residuo di macchinerie in disuso. I temi del viaggio, della fantasia, dell’illusione permeano uno spettacolo che è anche riflessione sulle sorti dell’uomo di teatro, “in bilico tra passato e futuro – continua Scaparro - … legato alla sua necessità di rivolgere un discorso non massificato a poche centinaia di persone a sera, mentre sulla nostra testa passano messaggi per milioni di spettatori”.
Mercoledì 31 gennaio ore 21
LeArt’ Teatro – Leo Muscato
Romeo & Giulietta. Nati sotto contraria stella
da William Shakespeare di Leo Muscato con Ruggero Dondi, Salvatore Landolina, Paolo Bessegato, Ernesto Mahieux, Marco Gobetti, Giordano Mancioppi, Alessandro Grazian regia Leo Muscato
Il Gioco, la Metafora, il Travestimento erano la base del teatro elisabettiano. Nella intelligente operazione dell’autore, Leo Muscato, questa Giulietta & Romeo altro non è che la storia di una messa in scena di un testo molto noto al pubblico, con una compagnia di attori uomini, come si usava nel Cinquecento, che facevano più parti ciascuno. Il gioco, non nuovo, riesce bene poiché le disavventure dei sette ‘vecchi’ attori diventano esilaranti perché forse non sono di primissimo piano, e anche perché nelle difficoltà della rappresentazione il dramma diviene farsa. Ma nel meta-teatro la immortale storia dei due innamorati vince e convince. Una sorpresa da gustare in compagnia.
Venerdì 9 febbraio ore 21
The musical
FAME Saranno famosi
da un’idea di David De Silva testo Josè Fernandez musiche Steve Margoshes canzoni Jacques Levy messa in scena Luigi Perego e Gigi Saccomandi con 15 cantanti/ballerini e 8 orchestrali
FAME è stato un film di Alan Parker e due anni dopo un serial televisivo di straordinario successo, dal titolo italiano Saranno famosi. Prende spunto da una importante scuola per adolescenti di New York, che aspirano a una carriera nel mondo dello spettacolo. Ha formato gente come Al Pacino, Liza Minnelli, Don De Luise e continua a sfornare talenti per i teatri di Brodway. FAME è diventato un musical che solo a Londra è in scena consecutivamente da dieci anni.
Domenica 25 febbraio ore 17
Fausto Paravidino – Fausto Russo Alesi
Natura morta in un fosso
di Fausto Paravidino con Fausto Russo Alesi regia Serena Sinigaglia
Una donna nuda giace in un fosso, senza documenti, morta. Siamo in un anonimo luogo di provincia del nord Italia, alle quattro del mattino, mentre per la gente normale è ora di dormire per qualcuno è il momento di capire chi, come e perché. Un noir, “uno squarcio di ordinaria follia” disegnato con maestria da uno dei pochissimi talenti della scrittura teatrale nazionale, Fausto Paravidino. Lo interpreta Fausto Russo Alesi, il protagonista de Il grigio di Giorgio Gaber “un giovane attore già di straordinario valore, capace di creare stati psicologici, caratterizzazioni, veri e propri personaggi, con piccoli tratti”, dice Valeria Ottolenghi, e Franco Quadri su La Repubblica: “incontro felice tra talenti teatrali dell’ultima generazione… il protagonista si guadagna un successo trionfale…”
Martedì 27 febbraio ore 21
Ballet Flamenco de Madrid
Carmen
da Prosper Merimée musica George Bizet & flamenco dal vivo
diretto da Luciano Ruiz regia Sara Lezana direzione musicale Rafael Andujar
Il “Ballet Flamenco de Madrid” viene per la prima volta in Italia con una delle opere più conosciute e amate al mondo: Carmen, tratta dalla novella di Merimée. La straordinaria compagnia spagnola, formata da 20 artisti, rievoca attraverso un suo autentico stile le atmosfere popolari gitane della Siviglia del 1830, dove amore e odio, rabbia e passione, rimpianto e desiderio, gelosia e libertà si intrecciano e infiammano lo spettatore con ritmo incalzante e sensualità. E’ la storia di Don Josè, soldato che abbandona tutto per Carmen e perde la testa fino a diventare un fuorilegge che finisce per essere tradito dalla fantastica andalusa.
Sabato 3 marzo ore 21
Giancarlo Cobelli – Mascia Musy
La Locandiera
di Carlo Goldoni con Mascia Musy, Francesco Biscione, Paolo Musio, Massimo Cimaglia, Alessandra Celi, Federica De Cola, Andrea Benedet, Antonio Fermi, Vincenzo Rollo, Pippo Sottile, Antonio Burgio regia Giancarlo Cobelli
Grande regia di Giancarlo Cobelli per la più importante commedia di Goldoni. “Come la Rivoluzione francese ha traghettato il vecchio mondo verso un rinnovamento, così ‘Mirandolina’, futura incarnazione di una intraprendente donna d’affari, spalanca la finestra al nuovo secolo e ne scaraventa fuori merletti, parrucche, jabeaux… reperti di un Settecento in agonia” spiega Cobelli. Il genio di Cobelli si è particolarmente incentrato sulla recitazione cercando ritmi ‘umani’ con un respiro diverso da quei ritmi vertiginosi che la televisione ci impone. Ogni battuta è soppesata e calibrata in ogni suo particolare. Sono soprattutto i giovani a subire maggiormente il fascino di uno spettacolo che rende ai personaggi goldoniani uno spessore ben più marcato.
Sabato 17 marzo ore 21
Giulio Bosetti – Marina Bonfigli
Così è (se vi pare)
di Luigi Pirandello con Giulio Bosetti, Marina Bonfigli, Francesco Migliaccio, Silvia Ferretti, Roberto Milani, Elena Croce, Sandra Franzo, Nora Fuser, Alberto Mancioppi, Massimo Loreto, Giuseppe Scordio, Anna Canzi, Barbara Badii, Emanuele Giuliano regia Giulio Bosetti
Tutti siamo quello che gli altri ci credono essere. Nessuno ‘è’ in assoluto. Attorno a questo concetto della multipla essenza della verità ruota Così è (se vi pare) di Pirandello. Il segretario di prefettura Ponza impedisce alla suocera, signora Frola, di vedere la figlia. Una società stupida e feroce si accanisce per sapere e spettegolare sulla vicenda, mentre i protagonisti, costretti dalle circostanze, raccontano ciascuno la propria verità, dove dolore e follìa risulteranno motore del dramma. Giulio Bosetti dagli anni Settanta pone grande attenzione alla rilettura di Pirandello, affermandosi come il suo migliore interprete vivente. Assieme alla Bonfigli dà vita a uno spettacolo che va oltre il “giallo”, che scava in profondità e restituisce un autore basilare, fra tradizione e modernità.
Sabato 24 marzo ore 21 Sala del Carmine
Domenica 25 marzo ore 17
Compagnia della Luna
REC
di Pietro Piovani con Silvia Siravo violoncello Pasquale Filastò regia Norma Martelli
Una storia d’amore, che a volte è cieco e anche sordo. Ma non muto. REC parla di una ragazza innamorata che racconta al registratore le sue cose. Serena imprime nel diario sonoro un mondo rovesciato, dove le cose piccole diventano grandi e quelle enormi appaiono minuscole. Il monologo che la giovane Silvia Siravo inscena è basato su due disgrazie, una intima, l’altra collettiva. Due tragedie che accorpate insieme divengono quasi farsa, meno per meno fa più ci dicevano a scuola, e Piovani, giornalista, sceneggiatore e autore teatrale, ha scandito una storia che Serena vede dalla finestra, dalla sua finestra sull’universo, concentrata su se stessa, con lo sguardo proiettato all’esterno, un esterno minuto e rassicurante mentre altrove avviene qualcosa di terribile.
Mercoledì 28 marzo ore 21
Marisa Laurito – Fioretta Mari – Fiordaliso – Crystal White
Menopause The musical
di Jeanie Linders regia Manuela Metri
Come superare un momento tanto difficile, per una donna, come l’avvento della menopausa, se non cantando, ballando e litigandoci sopra? Quattro donne quattro che se le dicono di santa ragione, facendo spettacolo a ritmi niente male, in un musical anglofobo di successo, fatto di battute affilate su un argomento che è stato a lungo un tabù di cui non parlare. Ora ci si scherza sopra…
Domenica 15 aprile ore 18
Balletto dell’Esperia
La Butterfly, anima di seta
dal romanzo di John Lutter Long dall’opera di Giacomo Puccini con C. Casadio, M. Soto Calatayud, T. Gosman, E. Rittatore, G. Cannizzo, P. Mohovic, C. Alessandria coreografia Paolo Mohovic regia Paolo Mohovic e Jorge Gallardo
Balletto in cui Paolo Mohovic ha unito le musiche di Puccini a quelle tradizionali giapponesi e al raffinato pop di Sakamoto, per coreografie di sicuro impatto visivo. Fra speranze e delusioni, la piccola geisha di Nagasaki diviene il simbolo dell’ostinata, irrazionale speranza destinata a infrangersi contro la pietrosa realtà. Il marinaio Pinkerton, seduttore meschino, si fa attendere dalla giovane per una vita, rappresentando per lei l’ascesa sociale, il sogno del miraggio America.
Sabato 21 aprile ore 21
Giuseppe Pambieri
La Commedia degli errori
di William Shakespeare adattamento Luca Simonelli con Giuseppe Pambieri, Micol Pambieri, Nino Bignamini, Vera Castagna regia Giuseppe Pambieri
Ispirata ai Menecmi di Plauto, la Commedia degli errori è una delle prime di Shakespeare. C’è unità di tempo, scambi di persona, follia, divertimento. Dalla condanna a morte di Egeone, all’alba, si procede di filato verso l’agnizione finale che vedrà i due servi gemelli, qui interpretati da un solo attore, confrontarsi come in un unico specchio. Per Giuseppe Pambieri, che molti conoscono per i suoi successi in fiction televisive, una prova d’attore nel campo che l’ha visto esordire, il teatro. Ad accompagnarlo la figlia Micol, fresca e brava, e gli esperti Nino Bignamini e Vera Castagna. Uno spettacolo quasi onirico, acido, ritmico, che rinfresca la antica verve di Shakespeare per rasentare il clima di sogno nell’alienante contrappunto delle reciproche incomprensioni. Uno sfizio di primavera.