Comunicato stampa 10 ottobre 2012

STORIA DI UN UOMO CHE DIVENTA CLOWN
PER FUGGIRE DALLA SOCIETA’ DOMINATA DALL’INDIFFERENZA E DAL DENARO
 
Glauco Mauri e Roberto Sturno al Mancinelli domenica 14
con “Quello che prende gli schiaffi”

Dopo l’opera La Traviata ed il nuovo recital di Massimo Ranieri, il cartellone del Teatro Mancinelli di Orvieto prosegue con un appuntamento d’eccezione, che vede protagonisti due pilastri della prosa nazionale di qualità.

Domenica 14 ottobre alle ore 17 GLAUCO MAURI e ROBERTO STURNO portano in scena QUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI di Leonid Nikolaevic Andreev, nella libera versione di Glauco Mauri, che ne firma anche la regia.

Lo spettacolo rivisita una delle opere più famose del drammaturgo russo, protagonista della vita culturale della Russia nel primo ventennio del Novecento, all’alba del bolscevismo. Un uomo di scienza, caduto in rovina poiché viene derubato dell’amore e di un’ importante scoperta da parte del barone che dapprima gli aveva finanziato gli studi, scappa dalla società in cui vive, dominata dall'indifferenza e dal denaro. Il destino lo vede così diventare la principale attrazione di un piccolo circo di periferia, dove diviene il clown più apprezzato dalla gente, noto come “quello che prende gli schiaffi”. Ridendo del suo dolore, spera di potere costruire un mondo migliore. Un colpo di scena metterà fine al suo sogno, ma la sua esperienza non sarà stata inutile. Il pubblico non rimarrà insensibile e resterà grato a questo strano clown che gli ha fatto credere che un mondo migliore sia ancora possibile.

Due tra gli attori più noti del nostro panorama teatrale e fondatori della Compagnia Mauri-Sturno – che l’anno scorso hanno festeggiato i 30 anni del loro sodalizio artistico - Glauco Mauri e Roberto Sturno sono affiancati da un cast di nove bravissimi attori che danno corpo e vitalità ai nobili, ai fedifraghi, ai pagliacci veri o presunti del testo di Andreev: Leonardo Aloi, Barbara Begala, Marco Blanchi, Mauro Mandolini, Lucia Nicolini, Roberto Palermo, David Paryla, Stefano Sartore, Paolo Benvenuto Vezzoso. Le musiche, eseguite dal vivo dai tre attori-clown, sono di Germano Mazzocchetti, le scene di Mauro Carosi, i costumi di Odette Nicoletti.   
                                 
Una pièce dal sapore dolce-amaro sulla lotta contro l'ingiustizia dei potenti e dei mediocri.Uno spettacolo estremamente attuale, in grado di riflettere la società contemporanea, una messinscena che ha tutti i colori della vita: dramma e farsa, risate e lacrime. Un testo che, attraverso il divertimento, comunica agli spettatori “l’utilità civile del teatro”. Una bella “favola” che, divertendo ed emozionando, racconta una ribellione che potrebbe essere la nostra.